EVENTI : Corso gratuito di potatura della vite promosso da Territori Bio

Il progetto TERRITORI BIO – Territori E Reti Rurali per Innovazioni Tecniche e Organizzative Rivolte a Imprese Biologiche, che coinvolge il nostro biodistretto insieme ad altri 11 partner, ha organizzato il primo corso gratuito destinato agli imprenditori agricoli. Cipat Veneto in particolare si è adoperato all’organizzazione logistica dell’intero programma che vedrà come docenti i tecnici di ExtendaVitis Paolo Belvini, Angelo Pizzolato e Giovanni Pascarella, scelti e chiamati ad intervenire dal BioVenezia.

Il corso è dedicato alla coltivazione della vite ad indirizzo biologico e le tecniche di potatura. In particolare le lezioni toccheranno i seguenti aspetti:

► Corretta gestione agronomica del vigneto ad indirizzo biologico;
► Fertilità delle gemme e programmazione produttiva;
► Equilibrio vegeto-produttivo della pianta;
► Malattie del legno: prevenzione e difesa;
► Aggiornamenti tecnici sulla potatura della vite: prove di potatura in campo.

Il corso, diretto principalmente a titolari, coadiuvanti, partecipi familiari e salariati agricoli, prevede anche delle esercitazioni di potatura che saranno eventualmente realizzate presso altre aziende in base alle esigenze dei partecipanti.

Questo il calendario delle lezioni, che si svolgeranno presso l’azienda agricola Le Carline situata in Via Carline 24 – Pramaggiore (VE):

martedì 20 novembre 2018 – orario 18.00 – 21.00
giovedì 22 novembre 2018 – orario 9.00 – 12.30 e 13.30 – 16.30
martedì 27 novembre 2018 – orario 18.00 – 21.00
giovedì 29 novembre 2018 – orario 9.00 – 12.30 e 13.30 – 16.30
martedì 4 dicembre 2018 – orario 18.00 – 21.00
giovedì 6 dicembre 2018 – orario 9.00 – 12.30 – 13.30 – 16.00

 

Questo il link dove scaricare la scheda di adesione, che dovrà essere compilata e spedita via fax 041.936702 oppure a info@cipatveneto.it.

Per ulteriori informazioni contattare Cipat Veneto allo 041 929167 oppure via e-mail all’indirizzo info@cipatveneto.it

Scarica la locandina qui

BIONEWS : Il Veneto sempre più bio comincia dal vino

I dati raccolti ed elaborati da FIRAB sono molto recenti e molto interessanti, pubblicati nell’articolo Veneto bio, un successo a cominciare dal vino: +231% in dieci anni! scritto dalla dottoressa Alba Pietromarchi.

Dagli studi emerge chiaramente come quello vitivinicolo sia stato il settore che ha trascinato la crescita della produzione biologica in Veneto, con un incremento del +231% dal 2009 allo scorso 2017 della superficie viticola coltivata con metodo biologico: sono ben 4.728 gli ettari complessivi.

Il successo del biologico tuttavia non si ferma al solo settore vitivinicolo, in quanto i produttori sono anch’essi aumentati notevolmente fino a raggiungere, sempre nel 2017, l’invidiabile numero di 3.556 unità. In generale il Veneto si registra come la regione con il più alto incremento di produttori certificati bio: sono il +37% rispetto all’anno precedente, il 2016.

Sono dati molto incoraggianti, soprattutto nel rapporto con quelli italiani, che dimostrano come il tracciato verso un’agricoltura biologica, e quindi più sostenibile, sia ben diritto ed evidente. A questo proposito riportiamo a nostra volta le parole di Margaret Mead, che possono senz’altro fa riflettere:

«Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini responsabili possa cambiare il mondo. È invece l’unico modo in cui ciò è sempre accaduto».

EVENTI: “Il vino nella storia di Venezia” alla Biblioteca la Vigna (VI) 19/09/18

“Il vino nella storia di Venezia. Vigneti e cantine nelle terre dei dogi tra XIII e XXI secolo” Mercoledì 19 settembre 2018, ore 18, Biblioteca internazionale “La Vigna”, Vicenza Presentazione, proiezione e degustazione, ingresso libero

 

Accostare la città di Venezia al vino, e in particolare alla viticoltura, non è cosa semplice e immediata. Eppure la lunga storia della Serenissima Repubblica è punteggiata in modo evidente dalle tracce del vino sin dalle sue origini: indagare come, quando e in che misura è esistito il rapporto fra la città lagunare ed il vino è precisamente il fine di questo nostro libro.

Dal XIII secolo ad oggi dunque, dalla nascita e sviluppo del commercio veneziano nell’Adriatico e nel Mediterraneo, alla coltivazione delle varietà viticole in alcune parti della laguna (Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo), fino alla scoperta della forte vocazione vitivinicola dell’entroterra, pian piano conquistato dalle grandi famiglie dell’isola. Venezia del resto parla ancora della sua antica passione vitivinicola anche attraverso la sua toponomastica: alla riva del vin presso Rialto approdavano i barconi per la vendita del vino, nel sestiere Castello troviamo una calle de la Malvasia, ma non è l’unica a portare il nome del famoso vitigno a bacca bianca. Nei magazeni e nei bacari ci si dedicava al consumo delle “malvasie e dei rabosi” (questo oggi non è cambiato poi di tanto) ma c’erano anche le cosiddette malvasie, veri e propri “spacci” di vini ricercati, ambienti per gentiluomini. Percorriamo allora la storia del vino e di Venezia fino al 2014, anno in cui sono stati avviati dal Consorzio Vini Venezia, il Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano e le Università di Padova, di Milano e di Berlino, due progetti di studio per conoscere le varietà approdate, prosperate e in alcuni casi quasi scomparse nella laguna; da questo progetto sono stati realizzati due “vigneti rinati” (uno nell’isola di Torcello e uno nel sestiere Cannaregio) che raccolgono vitigni antichi, alcuni ancora misteriosi.

Questa pubblicazione, voluta dal nostro socio il Consorzio Vini Venezia, curata dall’enologo Carlo Favero e pubblicata da Biblos Edizioni nel 2014, raccoglie i contributi di alcuni tra i massimi conoscitori di questo rapporto tra Venezia e il vino e costituisce una base per una moderna storia dell’enologia della città lagunare. L’opera restituisce al lettore uno spaccato coinvolgente e preciso del tema, portando in luce elementi di grande interesse per questa antica relazione che non ha solo valenza storica ma anche culturale.

Vi aspettiamo dunque mercoledì 19 settembre alle ore 18!    

EXTENDA VITIS : comunicato tecnico n°8-2018 del 14 agosto 2018

Comunicato tecnico n°8-2018 – 14 agosto 2018

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Botrite e Marciume acido in maturazione – Alcune pratiche di fine stagione

Botrite
I primi segni di botrite si sono manifestati quest’anno molto presto sulle foglie. Attualmente nei pinot si osservano focolai nei grappoli, fermi data l’assenza di piogge. Gli attacchi partono dall’interno del grappolo dove la botrite era rimasta latente sui residui fiorali. Si notano anche focolai di marciume acido.

La gestione della chioma, durante la stagione, è stata determinante per ridurre i danni assieme all’intervento con antibotritici applicati a fine fioritura e prima della chiusura dei grappoli.

In questa fase si possono usare solo prodotti con brevissimo intervallo di sicurezza:
• Teldor (Fenhexamide) (7 giorni);
• 3logy (terpeni) (4 giorni);
• I prodotti usabili in viticoltura biologica (visualizzare tabella in allegato).

Marciume acido
È un problema serio legato soprattutto alle varietà a grappolo compatto (in particolare nei pinot). Le cause sono diverse: umidità elevata e costante, vigore vegetativo, temperature notturne elevate, concimazioni azotate elevate, ecc. A differenza della botrite non è controllabile con prodotti fitosanitari in quanto non è è causata da funghi ma da lieviti e batteri che vanno a degradare gli zuccheri in acido acetico (in particolare). L’accesso avviene spesso a causa di lesioni e/o ferite lievi sull’acino ed è diffuso dalla drosophila (moscerino della frutta). L’impiego del rame nelle fasi finali della difesa, favorendo un leggero inspessimento della buccia, riduce il rischio.

Lotta
Non esistono prodotti in grado di combatterlo. È possibile impiegare solo sostanze che vadano a ridurre il livello di umidità degli acini colpiti ma con risultati modesti quali (Il carbonato di potassio, la zeolite, ecc).

Alcune pratiche colturali di fine stagione

Vigneti giovani
Al fine di ottenere piante in condizioni ottimali per la ripresa vegetativa l’anno successivo, è importante:

  • Continuare a difendere le viti dalla peronospora che continuerà, per l’alta umidità e bagnatura notturna, per il continuo accrescimento dei tralci;

  • Non concimare con azoto, in questa epoca, perché produrrebbe un assetto vegetativo prolungato, rallentando la maturazione dei tralci, rendendo le viti meno resistenti al freddo invernale;

  • Irrigare solo se le viti manifestano segni di sofferenza. L’eccesso di irrigazione può provocare gli stessi effetti della concimazione tardiva con azoto.

Prima della vendemmia

  • Contrassegnare le viti con sintomi di mal dell’esca, per poterle potare separatamente alla potatura invernale. E segnare quelle completamente compromesse, per estirparle;

  • Estirpare le viti con sintomi di flavescenza e di legno nero, al fine di ridurre l’inoculo;

  • Prendere nota della presenza di eventuali malattie che, se trascurate, aumentano di pericolosità negli anni successivi: escoriosi, oidio, black rot, infestazioni da cocciniglie.

BIONEWS : Attacco al biologico: la risposta alla senatrice Elena Cattaneo

Nei giorni scorsi si è parlato molto di biologico a seguito dell’attacco scagliato su la Repubblica D da Elena Cattaneo, ricercatrice e docente di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano e senatrice a vita.

L’articolo, che potete qui scaricare o leggere digitalmente, è stato pubblicato il 21 luglio di quest’anno e veicola l’opinione che l’agricoltura biologica non abbia nulla a che fare con la qualità dei prodotti e con gli interessi di difesa ambientale. «La Rivoluzione verde,» scrive la prof.ssa Cattaneo, «ha dimostrato che l’agricoltura più sostenibile è quella intensiva: grazie ai fertilizzanti, agli agrofarmaci e alla meccanizzazione dell’agricoltura, dal 1950 in poi la resa del frumento è quadruplicata». A guadagnarci dal biologico, secondo la senatrice, sarebbero solo gli agricoltori dediti a questo tipo di metodo, poiché finanziati da sussidi pubblici.

In risposta a questo articolo segnaliamo il pezzo pubblicato il 26 luglio su ytali.com dalla ricercatrice Tiziana Gomiero, che si domanda perché proprio il biologico sia posto al centro del mirino e non, per esempio, gli allevamenti intensivi di bovini o un certo utilizzo degli OGM. «Senza il biologico sarebbe certamente tutto più facile, non ci sarebbero alternative a cui guardare», sostiene fermamente Gomiero «Per cui si cerca di screditare il bio agli occhi dei consumatori, e in maniera più subdola di infiltrarlo per deviarlo verso fini precostituiti».

Qui per leggere l’articolo di Gomiero nella sua forma integrale.

Il 27 luglio invece, arriva anche una risposta da parte di AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) nelle figure del genetista Salvatore Ceccarelli e del presidente di AIAB Vincenzo Vizioli. Condividiamo volentieri il loro pezzo, anche per ricordare che AIAB Veneto figura tra i soci fondatori del nostro Biodistretto. A questo link è possibile leggere la risposta dei due studiosi, che riprende punto per punto l’attacco della senatrice Cattaneo. In definitiva, secondo gli autori del pezzo, il biologico «fa bene a tutti».

BIONEWS : Cantina Pizzolato tra i progetti della Biennale dell’Architettura

Per i nostri soci fare agricoltura con metodo biologico implica anche un interesse e una cura nei confronti dell’ambiente e della comunità che va oltre il fare agricolo in sé.

Cantina Pizzolato lo ha dimostrato con la realizzazione di un progetto disegnato dagli architetti di Made Associati di Treviso per la propria sede a Villorba (provincia di Treviso). Si tratta di un edificio che mostra una particolare cura nei confronti dell’ambiente e del paesaggio, sia nell’ottica di progettazione dello spazio interno-esterno che della scelta e dell’utilizzo dei materiali.

Inaugurata ormai nel maggio del 2016, la cantina è ancora in grado di far parlare di sé: il progetto infatti è stato selezionato per essere esposto al Padiglione Italia della 16° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia e sarà visibile fino alla data di chiusura, il 25 novembre. I progetti in mostra, scelti dal curatore Mario Cuccinella, sono architetture che più di altre hanno saputo interpretare il futuro dei territori interni del nostro Paese, integrando la responsabilità sociale delle aziende con l’esigenza di punti di aggregazione e condivisione territoriale ma anche di attenzione per il paesaggio.

«Le richieste erano ben specifiche – racconta Settimo Pizzolato, titolare della cantina – creare un luogo dove il lavoro dell’uomo e il piacere del mio vino fossero condivisibili da tutti, dagli enoappassionati, agli operatori del settore, per giungere perfino ai più piccoli. Vorrei che tutti coloro che ci visitino, fossero colpiti dal suo trasmettere calore, ospitalità, attenzione, naturalità».

Congratulazioni!

 

Per ulteriori informazioni:
Scarica il comunicato stampa in PDF
Visita il sito della Cantina Pizzolato

RACCONTI : Giornata tecnico-dimostrativa del 30 luglio 2018

Lunedì 30 luglio 2018 si è svolta la giornata tecnico-dimostrativa organizzata all’Istituto Agrario Domenico Sartor di Castelfranco Veneto, con la società di consulenza Extenda Vitis, il biodistretto della Venezia centro-orientale BioVenezia e il Gruppo Spazio.

L’evento ha avuto inizio alle ore 17 presso l’aula magna dell’istituto dove sono intervenuti alcuni esperti e studiosi legati al mondo vitivinicolo e cerealicolo. La risposta da parte delle aziende è stata importante, poiché circa ottanta sono le persone intervenute a questa giornata dedicata alla dimostrazione riservata ai tecnici del settore e alle imprese agricole.

A seguito dei saluti introduttivi, che hanno visto l’intervento del prof. Alessandro Leoni in rappresentanza dell’Istituto Agrario, del Presidente del Gruppo Spazio  Andrea Capuzzo  e del Presidente del BioVenezia Daniele Piccinin, hanno avuto inizio le quattro relazioni presentate da Angelo Pizzolato di Extenda Vitis. Il prof. Paolo Belvini di Extenda Vitis ha portato i risultati di 9 protocolli di difesa biologica della vite testati nei campi prova, due protocolli hanno avuto risultati molto incoraggianti e tre hanno dimostrato dei risultati decisamente positivi confermando la concreta possibilità di fare una efficace difesa con quattro chili di rame metallo per ettaro. A seguire la dott.ssa Elisa De Luca di Vivai Cooperativi Rauscedo è intervenuta sul tema dei vitigni resistenti e degli interventi sulla genetica; a concludere l’argomento il dott. Mattia Pastro di Extenda Vitis ha portato un proprio contributo sulle prove di difesa delle linee biologiche contro la peronospora e i dati dell’anno 2018 nel campo prova della scuola. Il dott. Andrea Calgaro di Agricola Grains ha chiuso le relazioni spostando l’attenzione sull’ambito dei cereali, illustrando le prove di gestione agronomica effettuate su soia e girasole, ha illustrato le prove sul mais confrontando il metodo biologico con quello convenzionale effettuate perso l’Istituto agrario.

Alle ore 18 il pubblico, guidato dagli esperti, si è spostato sul campo dell’azienda didattica, in primo luogo passeggiando e gustando le uve del vigneto sperimentale dei vitigni resistenti, sia bianchi che rossi, successivamente osservando le piante del campo prova di mais. In questo modo il pubblico ha potuto conoscere più da vicino le tematiche toccate durante la presentazione in aula magna.

La giornata si è conclusa alle ore 20 all’interno del plesso scolastico con il brindisi di vini bianchi e rossi dei vitigni resistenti; ad esso hanno preso parte tutti i partecipanti, saggiando anche con il palato i risultati del lavoro fino a quel momento descritto.

Con questo incontro il Bio Venezia si conferma come punto di riferimento per la sperimentazione e gestione Biologica delle colture, un tavolo tecnico permanente nel quale tutti i tecnici intervenuti hanno dato la loro ampia disponibilità a parteciparvi, prossimo appuntamento dopo la vendemmia per la presentazione dei risultati analitici ed elaborazione dei programmi 2019.

 

Per info sui prossimi eventi e per restare in contatto:
www.facebook.com/biovenezia/
www.facebook.com/extendavitis/

EVENTI : 30 luglio 2018 Giornata tecnico-dimostrativa

L’Azienda didattica Istituto Agrario “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto apre le sue porte il prossimo lunedì 30 luglio 2018 dalle ore 17 per una prima giornata tecnico-dimostrativa organizzata in collaborazione con Extenda Vitis e con il biodistretto Bio Venezia.

Scopo della giornata sarà una visita in vigneto e in campo per approfondire i seguenti temi:

  • Vitigni tolleranti a peronospera e oidio;
  • Risultati prova linee biologiche contro la peronospera;
  • Prova ibridi di mais e linea biologica.

L’iniziativa si concluderà con un brindisi con vini ottenuti da vitigni di varietà tolleranti.

Per ulteriori informazioni: segreteria 391 1571403; extendavitis@gmail.com

Visualizza/Scarica locandina in pdf

 
pizzolato

Bio Tour alla Cantina Pizzolato

La Cantina Pizzolato vi aspetta questa primavera con 3 proposte di Bio Tour e degustazione vini biologici. Per vedere il programma e info prenotazione: volantino per visite guidate.pdf  

LA CANTINA PIZZOLATO

Cinque generazioni di storia e tradizioni, un lungo impegno della produzione biologica, rispettando la genuinità del vino e l’alta qualità delle uve, la cui certificazione è arrivata nel 1991. Queste sono le salde radici a cui la famiglia Pizzolato è legata e sulle quali si basa l’intera filosofia produttiva dell’azienda. Settimo Pizzolato è stato sicuramente uno dei primi produttori di vino a scegliere una gestione biologica e sostenibile della cantina, allo scopo di produrre dei vini che incontrino le aspettative dei consumatori particolarmente attenti alla propria salute e che vengano prodotti con uve cresciute in un ambiente incontaminato, senza l’uso di prodotti chimici o di origine animale. Il risultato oggi è una cantina nuova costruita in bioedilizia, in continuo movimento e aperta al pubblico, il quale può toccarla con mano attraverso i Bio tour e le degustazioni. Un’azienda il cui focus è la continua ricerca e le sperimentazioni, oggi, dei vitigni resistenti verso un’agricoltura 100% sostenibile.
Articolo Corriere Vinicolo

Vini Venezia,un futuro sempre più bio

E’ uscito lo scorso 23 ottobre sul Corriere Vinicolo un meraviglioso articolo sul biodistretto  Bio Venezia realizzato dalla giornalista Clementina Palese, che è venuta a conoscenza del progetto durante l’evento #FeelVenice 2017. Per leggere l’articolo: articolo bio venezia