RACCONTI : Workshop “Convers(az)ione verso il biologico”

Siamo molto orgogliosi di potervi raccontare che il workshop di venerdì 30 novembre 2018, “Convers(az)ione verso il biologico. Le sperimentazioni in atto, le varietà resistenti e l’importanza del biologico nel territorio”, ha riscosso molto successo di pubblico.

Alla Tenuta Costigliola di Rovolon, sui Colli Euganei, in tanti (oltre centosettanta) si sono dati appuntamento alle 14.30 per assistere alla serie di interventi sul tema organizzati dal nostro biodistretto BioVenezia insieme al Biodistretto dei Colli Euganei nell’ambito del progetto Territori Bio. A moderare esperti e tecnici di respiro nazionale è stato Mimmo Vita di Veneto Agricoltura, che ha saputo legare abilmente gli interventi e condurre il workshop alla sua degna conclusione, ovvero una degustazione di vini ottenuti da varietà resistenti quali i Resiliens (bianco e rosso) dell’azienda Le Carline di Pramaggiore (VE) e il Merlot Khorus dell’Azienda vitivinicola Parco del Venda di Boccon di Vo’ (PD).

I presidenti dei biodistretti Daniele Piccinin (BioVenezia) e Marco Sambin (Biodistretto dei Colli Euganei) hanno aperto l’incontro, sottolineando la missione comune di diffusione del metodo biologico e anticipando anche uno dei temi principali della giornata, ovvero la riduzione dell’utilizzo di rame, di cui molto si è discusso negli ultimi giorni a seguito del regolamento europeo che sarà in vigore da febbraio 2019.

A seguire Luca Colombo di FIRAB ha illustrato i progetti creatisi all’interno di Territori Bio e in particolare quello legato all’e-ticketing, un modulo online di richiesta di aiuto in campo che raccoglierà i problemi e le criticità riscontrate dai produttori affinché un team di esperti e di tecnici possa rispondere in modo tempestivo, professionale e adeguato.

Anche l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan ha partecipato all’incontro sottolineando l’impegno della Regione Veneto in materia di sviluppo agricolo e di sostegno al biologico. «Nella misura 12 abbiamo finanziato 979 domande con 31 milioni di euro a disposizione del biologico» spiega l’assessore «e nella misura 3.2 sei progetti per 579 mila euro messi a disposizione sempre del biologico. Questo per favorire una biodiversità da rispettare e in linea con un trend che sta aumentando».

Hanno fatto seguito le dott.sse Amelia Perego e Luisa Mattedi che hanno portato le loro esperienze in campo biologico dalla Toscana (in quanto Amelia Perego è tra i fondatori del Biodistretto del Chianti) e dal Trentino (Luisa Mattedi è invece ricercatrice nazionale dell’Istituto Mach di san Michele all’Adige). Quest’ultima in particolare ha raccontato la sperimentazione di nuove soluzioni alternative al rame, anche se condivide il fatto che l’abbassamento del rame da 6 kg/h a 4 kg/h (per quanto spalmabile nei 28 kg in 7 anni) deciso dal nuovo regolamento comunitario metterebbe in difficoltà alcuni distretti della viticultura trentina. In questo senso l’esperienza del Trentino sarebbe comune a quella del Veneto.

Restando nell’ambito delle sperimentazioni sul campo è intervenuta tutta la compagine tecnica afferente ai due biodistretti: …. di Os.T.E. Osservatorio Tecnico Euganeo (Biodistretto dei Colli Euganei) e Giovanni Pascarella di ExtendaVitis (BioVenezia).

A concludere gli interventi del pomeriggio il professor Luca Rossetto della facoltà di Agraria dell’Università di Padova ha illustrato il trend in aumento del biologico rispetto alla produzione ma anche al consumo e alla consapevolezza da parte del pubblico. Importante è in particolare il dato (fornito da una indagine Nomisma per Osservatorio SANA relativa al 2018) che vede l’80% della popolazione italiana aver acquistato o provato almeno una volta prodotti biologici nell’arco di un anno.

Per dare la possibilità di seguire l’intervento anche a coloro che non sono potuti essere presenti è stata predisposta una diretta Facebook che può essere tutt’ora consultata a questo link.

Ringraziando i partecipanti e tutti coloro che sono intervenuti in questa nostra importante giornata, lasciamo in visione alcuni scatti.

   

EVENTI : Oltre il biologico: i vini Resiliens, i vini del futuro

Insieme al nostro biodistretto e nell’ambito del progetto Territori Bio, l’azienda agricola Le Carline ha organizzato un incontro informativo sui vitigni resistenti PIWI che porrà al centro una degustazione dei due vini Resiliens, ottenuti da questi vitigni resistenti.

L’incontro avrà luogo presso l’azienda Le Carline in via Carline 24 a Pramaggiore (VE) a partire dalle ore 18. Lo scopo è quello di mettere a confronto i dati vendemmiali delle micro vinificazioni di due annate dei vini da vitigni resistenti. La sperimentazione in questo campo è fondamentale poiché questa tipologia di vitigni necessita di pochi trattamenti, e dunque potrebbero costituire davvero una svolta nella vinificazione del futuro.

L’incontro è inserito nel contesto del progetto TerritoriBio, finanziato dal PSR del Veneto 2014-2020, Misura 16 Cooperazione, focus area 3A.

L’incontro è gratuito ed è a numero chiuso.
Per partecipare, iscriversi utilizzando i seguenti recapiti:
tel. 0421.799741 – mail info@lecarline.com

Vi aspettiamo!

EVENTI : Corso gratuito di vitivinicoltura biologica promosso da Territori Bio

Siamo pronti ad avviare già un secondo corso gratuito per titolari, coadiuvanti, partecipi familiari e salariati impegnati nel settore agricolo. Anche in questo caso il progetto è sostenuto da Territori Bio – Territori E Reti Rurali per Innovazioni Tecniche e Organizzative Rivolte a Imprese Biologiche – e organizzato dal nostro partner Cipat Veneto con la collaborazione tecnica dei docenti di ExtendaVitis.

Questo secondo ciclo di incontri è dedicato ad un approfondito aggiornamento su acquisizioni tecniche e prospettive innovative in vitivinicoltura biologica. Il corso ricopre un intero semestre per un totale di otto incontri, ciascuno dei quali si occuperà delle tematiche descritte qui di seguito:

► 5 dicembre 2018 – Gestione dell’equilibrio vegeto-produttivo del vigneto ai fini di una produzione di qualità: fertilità delle gemme e programmazione produttiva;
► 9 gennaio 2019 – Concimazione del vigneto ed equilibrio produttivo;
► 23 gennaio 2019 – Malattie del legno e prevenzione;
► 27 febbraio 2019 – Protocolli di produzione: aspetti agronomici;
► 13 marzo 2019 – Protocolli di produzione: piani di difesa;
► 27 marzo 2019 – Sistema promozionale e valorizzazione delle produzioni bio;
► 22 maggio 2019 – La gestione della chioma;
► 5 giugno 2019 – Gli adempimenti della certificazione biologica in vitivinicoltura: monitoraggio e controllo parassiti animali.

Tutti gli incontri si svolgeranno il mercoledì dalle ore 18 alle ore 22 presso la sede di GAL Venezia Orientale in via Cimetta, 1 – Portogruaro (VE).

Possono partecipare solo le figure collegate ad una P.Iva agricola: titolari, coadiuvanti, partecipi familiari e dipendenti.

Questo il link dove scaricare la scheda di adesione, che dovrà essere compilata e spedita via fax 041.936702 oppure a info@cipatveneto.it.

Per ulteriori informazioni contattare Cipat Veneto allo 041 929167 oppure via e-mail all’indirizzo info@cipatveneto.it

Scarica la locandina qui.

EVENTI : “Il vino nella Grande Guerra” a Motta di Livenza il 23.11.2018

Una volta focalizzati, i fiaschi di vino nel contesto bellico della Grande Guerra appaiono ovunque: dietro a volti spaventati e tesi nel combattimento, sul ciglio delle trincee tra i fucili appostati, nelle buche delle mitraglie in agguato timoroso. Di questa presenza costante si parla nel libro Il vino nella Grande Guerra edito da Grafiche Antiga e curato dal nostro socio il Consorzio Vini Venezia.

Venerdì 23 novembre si parlerà anche di questo nella splendida sede della Fondazione Ada e Alberto Giacomini di Motta di Livenza, in provincia di Treviso. La serata si aprirà alle ore 20.00 con una visita guidata ai capolavori del piano nobile della Fondazione, la quale vanta anche due bozzetti del Pellizza da Volpedo, e avrà seguito con la presentazione del libro Il vino nella Grande Guerra che vedrà l’intervento del curatore Carlo Favero. Un brindisi offerto dal Consorzio Vini Venezia concluderà l’incontro.

La serata seguirà dunque il filo della memoria che accompagna i nostri territori tra l’eco della guerra mondiale e quello del vino.

 

Visualizza la locandina qui.

Per ulteriori informazioni: info@biovenezia.it

EVENTI : Convers(az)ione verso il biologico

Il nostro biodistretto BioVenezia e il Biodistretto dei Colli Euganei, con il sostegno del progetto Territori Bio, ha organizzato un importante workshop aperto a operatori del settore, aziende agricole e professionisti.

Al centro delle discussioni della giornata, rivolte naturalmente al mondo dell’agricoltura biologica, ci saranno le sperimentazioni attualmente in atto, le varietà resistenti e l’importanza del biologico nel territorio dei due biodistretti, dunque nell’area dei Colli Euganei e della Venezia centro-orientale fino a toccare la provincia di Treviso.

L’appuntamento è per venerdì 30 novembre 2018 a partire dalle 14.30 e si terrà presso la tenuta Costigliola a Rovolon (PD). L’evento si aprirà con un caffè di benvenuto e avrà conclusione con una degustazione di vini realizzati da varietà resistenti e vini biologici.

Molti sono i relatori che si alterneranno in questa giornata: Luca Colombo di Firab, la Presidente Spevis e socia fondatore del Biodistretto del Chianti Amelia Perego, Luisa Mattedi della Fondazione Edmund Mach dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Giovanni Pascarella di ExtendaVitis, infine Guido Busatto, Filippo Scortegagna e Filippo Giannone dell’Osservatorio Tecnico Euganeo, Os.T.E. L’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan e il sindaco di Cinto Euganeo (PD) Lucio Trevisan porteranno invece i saluti istituzionali mentre il prof. Luca Rossetto farà un intervento da parte della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Padova, anch’essa partner del progetto Territori Bio. Mimmo Vita di Veneto Agricoltura sarà il moderatore dell’incontro.

 

Non mancate!

 

Scarica qui il programma nel dettaglio.

La prenotazione non è obbligatoria ma è consigliato riservare il proprio posto.

Per ulteriori informazioni e per prenotazioni: info@biovenezia.it

RACCONTI : Vino vegetariano e vegano: cos’è?

Forse non tutti sanno che il vino non è considerato un prodotto adatto a chi adotta una dieta vegetariana e vegana. A volte non lo sanno gli stessi vegetariani e vegani! Questo perché non sempre è noto il metodo di produzione di questo alimento e si deduce, erroneamente, che esso sia di composizione esclusivamente vegetale; in molti casi, inoltre, sono gli stessi produttori a fare utilizzo di diciture generiche ma assecondate dalla legge per mascherare l’impiego di ingredienti di origine animale.

Come fare dunque?

Oggi, giovedì 1 novembre 2018, si festeggia il World Vegan Day, giornata mondiale dedicata alla promozione e condivisione dell’alimentazione e dello stile di vita vegano. In questa occasione vi raccontiamo come e in che modo un vino può essere vegetariano o vegano, perché ne esistono!

Sono ormai molte le cantine che producono vini che, oltre alla certificazione biologica, seguono un disciplinare dedicato proprio alla realizzazione di un prodotto cento per cento vegetale. Tale disciplinare è, tra gli altri, la certificazione ICEA: essa è stata sviluppata in collaborazione con LAV – Lega Anti Vivisezione e punta proprio a valorizzare i prodotti food Bio-Vegetariani e Bio-Vegan, che sono identificati con dei marchi dedicati, tra i quali appunto figurano anche quelli vinicoli. Quella ICEA tuttavia non è l’unica certificazione esistente: tra le altre segnaliamo la Qualità Vegetariana Vegan, promossa invece da AVI – Associazione Vegetariana Italiana, e la V-Label, una delle più conosciute.

La dieta vegana è un regime alimentare che consente di nutrirsi esclusivamente di prodotti vegetali: niente carni, dunque, ma nemmeno derivati di animali come il latte (in tutti i suoi molteplici utilizzi), le uova, il miele e così via; la dieta vegetariana invece prevede il consumo di derivati animali ma non della carne animale (di qualsiasi specie si tratti). Nel caso del vino, il punto di rottura è nel fatto che nel processo produttivo vengono spesso utilizzati degli additivi e dei coadiuvanti tecnologici di origine animale, ovvero sostanze impiegate a favorire i processi di vinificazione e che al termine di tali processi vengono eliminate, ma di cui non si può garantire la scomparsa al cento per cento. Gli esempi più classici di tali coadiuvanti sono albumina, caseina, gelatina e colla d’ossa o di pesce, i quali sono principalmente utilizzati per chiarificare il vino. Al loro posto invece può essere utilizzata per esempio la bentonite, un minerale (dunque non animale) capace di ottenere il medesimo risultato.

Anche alcune delle cantine associate al nostro biodistretto, il BioVenezia, hanno ottenuto le certificazioni di cui abbiamo parlato. Vi rimandiamo dunque ai loro siti per conoscere i loro prodotti certificati.

Le Carline
Cantina Pizzolato
Corvezzo Winery

Anche il nostro socio il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco raccoglie al suo interno alcune cantine che realizzano vini certificati vegetariani e vegani come per esempio la Cantina Colli del Soligo.

Il perché oggi si dovrebbero realizzare vini certificati vegetariani e vegani è presto detto: fino a poco tempo fa non se ne parlava nemmeno e invece negli ultimi due anni quello vegetarian e vegan è un mercato in grande espansione che coinvolge vini d’alto livello come il Chianti, il Lambrusco, e da noi in Veneto anche il Prosecco. I dati Eurispes del 2018 confermano che la popolazione italiana vegana e vegetariana si attesta sull’8% (stabile successivamente ad un forte aumento verificatosi nel 2017). Va anche detto, come sottolineato da molti studi, che c’è un evidente aumento nel consumo di prodotti vegetariani e vegani anche da parte di chi mantiene in linea di massima una dieta onnivora: questi prodotti vengono infatti generalmente considerati più genuini e sani o semplicemente meno impattanti a livello ambientale.

Buon World Vegan Day a tutti!

EVENTI : Corso gratuito di potatura della vite promosso da Territori Bio

Il progetto TERRITORI BIO – Territori E Reti Rurali per Innovazioni Tecniche e Organizzative Rivolte a Imprese Biologiche, che coinvolge il nostro biodistretto insieme ad altri 11 partner, ha organizzato il primo corso gratuito destinato agli imprenditori agricoli. Cipat Veneto in particolare si è adoperato all’organizzazione logistica dell’intero programma che vedrà come docenti i tecnici di ExtendaVitis Paolo Belvini, Angelo Pizzolato e Giovanni Pascarella, scelti e chiamati ad intervenire dal BioVenezia.

Il corso è dedicato alla coltivazione della vite ad indirizzo biologico e le tecniche di potatura. In particolare le lezioni toccheranno i seguenti aspetti:

► Corretta gestione agronomica del vigneto ad indirizzo biologico;
► Fertilità delle gemme e programmazione produttiva;
► Equilibrio vegeto-produttivo della pianta;
► Malattie del legno: prevenzione e difesa;
► Aggiornamenti tecnici sulla potatura della vite: prove di potatura in campo.

Il corso, diretto principalmente a titolari, coadiuvanti, partecipi familiari e salariati agricoli, prevede anche delle esercitazioni di potatura che saranno eventualmente realizzate presso altre aziende in base alle esigenze dei partecipanti.

Questo il calendario delle lezioni, che si svolgeranno presso l’azienda agricola Le Carline situata in Via Carline 24 – Pramaggiore (VE):

martedì 20 novembre 2018 – orario 18.00 – 21.00
giovedì 22 novembre 2018 – orario 9.00 – 12.30 e 13.30 – 16.30
martedì 27 novembre 2018 – orario 18.00 – 21.00
giovedì 29 novembre 2018 – orario 9.00 – 12.30 e 13.30 – 16.30
martedì 4 dicembre 2018 – orario 18.00 – 21.00
giovedì 6 dicembre 2018 – orario 9.00 – 12.30 – 13.30 – 16.00

 

Questo il link dove scaricare la scheda di adesione, che dovrà essere compilata e spedita via fax 041.936702 oppure a info@cipatveneto.it.

Per ulteriori informazioni contattare Cipat Veneto allo 041 929167 oppure via e-mail all’indirizzo info@cipatveneto.it

Scarica la locandina qui

BIONEWS : Il Veneto sempre più bio comincia dal vino

I dati raccolti ed elaborati da FIRAB sono molto recenti e molto interessanti, pubblicati nell’articolo Veneto bio, un successo a cominciare dal vino: +231% in dieci anni! scritto dalla dottoressa Alba Pietromarchi.

Dagli studi emerge chiaramente come quello vitivinicolo sia stato il settore che ha trascinato la crescita della produzione biologica in Veneto, con un incremento del +231% dal 2009 allo scorso 2017 della superficie viticola coltivata con metodo biologico: sono ben 4.728 gli ettari complessivi.

Il successo del biologico tuttavia non si ferma al solo settore vitivinicolo, in quanto i produttori sono anch’essi aumentati notevolmente fino a raggiungere, sempre nel 2017, l’invidiabile numero di 3.556 unità. In generale il Veneto si registra come la regione con il più alto incremento di produttori certificati bio: sono il +37% rispetto all’anno precedente, il 2016.

Sono dati molto incoraggianti, soprattutto nel rapporto con quelli italiani, che dimostrano come il tracciato verso un’agricoltura biologica, e quindi più sostenibile, sia ben diritto ed evidente. A questo proposito riportiamo a nostra volta le parole di Margaret Mead, che possono senz’altro fa riflettere:

«Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini responsabili possa cambiare il mondo. È invece l’unico modo in cui ciò è sempre accaduto».

EXTENDA VITIS : Bollettino agro meteo n°22 – 19 settembre 2018

Bollettino agro meteo n° 22 – 19 settembre 2018

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SITUAZIONE CLIMATICA: ancora bel tempo

Le ultime piogge significative sono state quelle dei primi giorni di settembre. Le temperature massime sono continuate su valori prossimi ai 30 °C. Le somme termiche hanno raggiunto il valore record di 2337 gradi-giorno (+601 sulle medie climatiche). In questa settimana è prevista la continuazione del bel tempo e delle temperature elevate.

 

SITUAZIONE FENOLOGICA: fine vendemmia


Come messo in evidenza nel precedente bollettino, i livelli produttivi, soprattutto del Glera sono stati eccezionalmente elevati. Ciò ha messo le piante in difficoltà nel procedere ad una regolare maturazione, determinando spesso un contenuto zuccherino basso. Lo stesso superamento dei livelli produttivi codificati dai disciplinari, ha posto, in alcuni casi viticoltori di fronte alla necessità di non vendemmiare parte dell’uva. Ciò non ha migliorato le caratteristiche dell’uva vendemmiata che rimane squilibrata e in genere povera. ExtendaVitis, già nel mese di gennaio aveva evidenziato, con l’analisi anticipata della fertilità delle gemme, che in questa annata era superiore alle medie del 2017 ed anche della media dei 20 anni precedenti. Nei vigneti si è invece constatata una carica di gemme eccessiva e molto superiore a quella consigliata. Ulteriori controlli eseguiti in pre-invaiatura avevano confermato l’elevata fertilità e constatato anche l’anomala dimensione dei grappoli che hanno comportato l’elevata produttività.

 

SITUAZIONE SANITARIA: sintesi dell’annata


L’annata si chiude con limitati problemi sanitari: la peronospora, nonostante i test non trattati fossero distrutti a fine giugno-primi di luglio, nei vigneti difesi non ha comportato particolari difficoltà. L’odio è comparso solo in vigneti storici nell’ ospitare il fungo. La botrite si è presentata con piccoli focolai con scarsa evoluzione durante la maturazione. Non vi sono stati problemi di rilievo nella difesa dagli insetti e dagli acari. Le malattie del legno invece si sono manifestate in modo consistente (mal dell’esca) e crescente come già si è avuto riscontro da alcuni anni.

EVENTI: “Il vino nella storia di Venezia” alla Biblioteca la Vigna (VI) 19/09/18

“Il vino nella storia di Venezia. Vigneti e cantine nelle terre dei dogi tra XIII e XXI secolo” Mercoledì 19 settembre 2018, ore 18, Biblioteca internazionale “La Vigna”, Vicenza Presentazione, proiezione e degustazione, ingresso libero

 

Accostare la città di Venezia al vino, e in particolare alla viticoltura, non è cosa semplice e immediata. Eppure la lunga storia della Serenissima Repubblica è punteggiata in modo evidente dalle tracce del vino sin dalle sue origini: indagare come, quando e in che misura è esistito il rapporto fra la città lagunare ed il vino è precisamente il fine di questo nostro libro.

Dal XIII secolo ad oggi dunque, dalla nascita e sviluppo del commercio veneziano nell’Adriatico e nel Mediterraneo, alla coltivazione delle varietà viticole in alcune parti della laguna (Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo), fino alla scoperta della forte vocazione vitivinicola dell’entroterra, pian piano conquistato dalle grandi famiglie dell’isola. Venezia del resto parla ancora della sua antica passione vitivinicola anche attraverso la sua toponomastica: alla riva del vin presso Rialto approdavano i barconi per la vendita del vino, nel sestiere Castello troviamo una calle de la Malvasia, ma non è l’unica a portare il nome del famoso vitigno a bacca bianca. Nei magazeni e nei bacari ci si dedicava al consumo delle “malvasie e dei rabosi” (questo oggi non è cambiato poi di tanto) ma c’erano anche le cosiddette malvasie, veri e propri “spacci” di vini ricercati, ambienti per gentiluomini. Percorriamo allora la storia del vino e di Venezia fino al 2014, anno in cui sono stati avviati dal Consorzio Vini Venezia, il Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano e le Università di Padova, di Milano e di Berlino, due progetti di studio per conoscere le varietà approdate, prosperate e in alcuni casi quasi scomparse nella laguna; da questo progetto sono stati realizzati due “vigneti rinati” (uno nell’isola di Torcello e uno nel sestiere Cannaregio) che raccolgono vitigni antichi, alcuni ancora misteriosi.

Questa pubblicazione, voluta dal nostro socio il Consorzio Vini Venezia, curata dall’enologo Carlo Favero e pubblicata da Biblos Edizioni nel 2014, raccoglie i contributi di alcuni tra i massimi conoscitori di questo rapporto tra Venezia e il vino e costituisce una base per una moderna storia dell’enologia della città lagunare. L’opera restituisce al lettore uno spaccato coinvolgente e preciso del tema, portando in luce elementi di grande interesse per questa antica relazione che non ha solo valenza storica ma anche culturale.

Vi aspettiamo dunque mercoledì 19 settembre alle ore 18!